Carrai e Scaroni, bye bye Dubai.
Non è stato un grande affare per Marco Carrai e Paolo Scaroni mettersi in società col fondo sovrano dell’emirato di Dubai. Il fidato consigliere di Matteo Renzi tramite la sua Marzocco Investments e il presidente del Milan e vicepresidente di Rothschild tramite la sua Paolo Scaroni Partecipazioni, infatti, erano soci di minoranza, fin dalla costituzione a fine 2018, rispettivamente col 5% e il 2,5% della Iss Global Forwarding Italy il cui capitale restante era dell’emiratina Iss Global Forwarding Llc. La società italina è la testa di ponte nel nostro paese dell’omonimo gruppo di spedizioni basato a Dubai, di proprietà del fondo governativo, che ha filiali in tutto il mondo. Qualche giorno fa, però, a Milano davanti al notaio Alessandro De Gregori si è svolta l’assemblea degli azionisti guidata dall’amministratore delegato Roberto Bizzarri che ha preso atto della situazione patrimoniale al 31 dicembre scorsa la quale evidenziando perdite per oltre 1,1 milioni di euro aveva ampiamente eroso il capitale di 100mila euro. E’ stato quindi votato prima l’azzeramento del capitale e poi la sua ricostituzione a 100mila euro con un sovrapprezzo di 1,2 milioni per coprire integralmente il passivo. Ma al momento della ricapitalizzazione Carrai e Scaroni si sono defilati e così oggi l’unico azionista rimasto è quello emiratino. In Italia la società di Dubai è operativa da febbraio 2019 con quattro unità e ha recentemente acquisito la Titan Project & Logistics di Livorno.