Prezioso Preziosi.
Enrico Preziosi ha le carte in regola per l’ipo di Giochi Preziosi. Il bilancio consolidato 2019 della principale azienda italiana di giochi, infatti, s’è chiuso con ricavi netti saliti anni su anno da 403 a 546,8 milioni di euro e un ebitda in progresso da 56 a 79,3 milioni mentre l’utile netto ha tenuto a 28,1 milioni dai 29,3 milioni del 2018. C’è da osservare che il perimetro del gruppo è mutato nell’esercizio per le acquisizioni prima dei giocattoli e peluche Trudi, poi della spagnola Famosa. Nel dettaglio, così, le vendite dell’area toys sono progredite anno su anno da 356 a 512 milioni grazie al contributo delle acquisizioni per 97 milioni e per 59,5 milioni dalla crescita organica.
Tra le linee di prodotti che hanno contribuito ai ricavi si confermano le “Lol Surprise”, ma anche gli storici “Cicciobello” e “Gormiti”. Il patrimonio netto di gruppo a fine 2019 era pari a 231,7 milioni mentre la posizione finanziaria netta a debito è peggiorata da 72 a 235 milioni perché comprende l’iscrizione delle passività per leasing (44,3 milioni) e le pfn delle due società comprate (89,8 milioni) oltre al loro costo di acquisto (40,7 milioni). L’azienda è controllata da G.P. srl (88,22%), E.P. Preziosi Participations srl (11,72%) e Maria Pia Trentuno (0,06%): l’intero capitale di Giochi Preziosi è in pegno a BancoBpm, Intesa Sanpaolo e Unicredit che a giugno del 2019 hanno erogato un finanziamento di 250 milioni necessario per le acquisizioni e per rimborsare il precedente fido ottenuto a luglio del 2017.