Più dividendo in casa Zambon.
Cala l’utile ma aumenta la cedola incassata qualche giorno fa dai diversi rami della famiglia Zambon. Il bilancio ordinario 2019 della Zambon Company, holding proprietaria dell’omonimo gruppo farmaceutico e presieduta da Margherita Zambon, si è chiuso infatti con un profitto netto di soli 721mila euro rispetto ai 58,7 milioni dell’esercizio precedente e la dinastia ha attinto alle cospicue riserve per distribuirsi un dividendo di 7,2 milioni in crescita dai 5,8 milioni incassati lo scorso anno. Il calo della redditività è dovuto alla brusca contrazione dei dividendi provenienti dalle controllate: in particolare per la operativa italiana Zambon la riduzione anno su anno è stata da 53,3 a 6 milioni mentre Zach System ha azzerato la cedola che lo scorso anno era stata di 8 milioni senza contare che l’altra controllata ZetaCube è stata svalutata per 2,6 milioni.
Il gruppo, con quasi 2mila 500 addetti, è attivo con 20 filiali in paesi diversi e commercializza in 87 paesi i propri prodotti nei settori pharma, chimico, research venture e assistenza domiciliare. Nel bilancio consolidato che mostra per contro un utile salito anno su anno da 54 a quasi 60 milioni e un ebit progredito da 81,8 a 94,4 milioni, sui 768,5 milioni di ricavi il farmaceutico ha visto le vendite migliorare da 686,3 a 724,1 milioni con un utile passato da 59,4 a 63,1 milioni e mentre le vendite del comparto chimico si sono mantenute all’incirca stabili a 33,5 milioni, il profitto è salito da 1,4 a 2,1 milioni. Minori fatturati sono giunti da gli altri business della holding degli Zambon: l’assistenza domiciliare di ItaliAssistenza (8,6 milioni), il research venture di ZetaCube (710mila euro) e il campus scientifico di OpenZone (8,6 milioni). A livello patrimoniale la posizione finanziaria netta positiva è peggiorata da 224,2 a 93,2 milioni per l’acquisto del 100% di Breath Therapeutics costato 128,8 milioni.