Fintyre, commissari di gomma.
Oltre trecento milioni di euro di debito rischiano di affondare Fintyre, primo distributore di pneumatici da ricambio in Italia e tra i primi cinque in Europa. Così qualche giorno fa il giudice del tribunale di Brescia Simonetta Bruno ha nominato Francesco Mazzoletti, Stefano Midolo e Raffaele Lazzaro commissari della società ammessa al concordato con riserva, accogliendo così il ricorso presentato dallo studio Gattai, Minoli, Agostinelli & Partners. Fintyre, presieduta da Mauro Pessi, è controllata dal 2017 dal fondo di private equity Bain Capital che ha rilevato l’intero gruppo dal fondo Bluegem e ha come unico socio l’inglese Fintyre Group finito lo scorso febbraio in amministrazione straordinaria così come le collegate tedesche Reifem Krieg, Fintyre Group Gmbh e Rs Exclusiv. Con 234 addetti, Fintyre è stata sostenuto nel suo sviluppo da un bond di 60 milioni sottoscritto da Gso Capital Partners (cofinanziato da Intesa Sanpaolo), emanazione del grande fondo di private equity Blackstone e da una linea di credito di 30 milioni erogata da un pool di banche fra le quali BancoBpm e Ubi Banca.
La società con 234 addetti che nel 2019 ha fatturato 420 milioni (in crescita dai 392 milioni dell’anno prima) con una quota di mercato wholesale del 20%, è entrata in crisi per le difficoltà del gruppo dovute al rallentamento della domanda di pneumatici a seguito della contrazione del mercato automotive e della crescente competitività dei prezzi. La grave tensione finanziaria è sfociata nell’insolvenza della controllante inglese e ha determinato in Italia la richiesta di procedura. In attesa del piano concordatario, elaborato anche col supporto di Deloitte, sono iniziati colloqui con possibili investitori (produttori ma anche distributori di pneumatici) e coi principali fornitori (Apollo, Bridgestone, Kumho, Goodyear e Michelin). E’ stato poi aperto un negoziato sia con le banche creditrici sia con Blackstone per convertire le obbligazioni in equity.