Townhouse, concordato in camera.

La pandemia fa una vittima eccellente nell’hotellerie di lusso milanese. Ignazio Arcuri, infatti, è stato nominato qualche giorno fa commissario di Townhouse.it, società che ha in gestione tre alberghi top di gamma, dal giudice del tribunale meneghino Alida Paluchowski che ha ammesso l’azienda al concordato con riserva. Fondata nel 20112, Townhouse.it gestisce il prestigioso Townhouse 33 Boutique Hotel e il Townhouse Hotel Duomo a Milano e il Castello di Montegridolfo nell’omonima località del riminese e ha gestito i ristoranti, siti in Piazza Duomo a Milano denominati Ristorante Museo Pavarotti e e Felix Lo Basso. L’azienda, presieduta da Stefano Marranini, vede il capitale posseduto al 50% dalla Siesta srl, che fa capo alla famiglia Rosso, e il 25% cadauno in mano alle due società svizzere Loriowert e Francorosso.

I ricavi sono passati dai 6,6 milioni di euro del 2017 ai soli 221mila euro a luglio scorso, causa la chiusura da Covid-19, a fronte di debiti per oltre 13 milioni di cui 4,8 milioni verso le controllate Hotel Duomo 21 MI, Hotel Duomo e Neves che aveva in gestione l’Hotel Town House Galleria, il primo certificato “7 stelle”. Proprio quest’ultimo, come spiega il ricorso, non è però riuscito a decollare durante Expo 2015 e Neves, incapace di ripagare i debiti, s’è vista respingere il concordato ed è stata dichiarata fallita poche settimane fa. La procedura è stata chiesta perché nelle more il fondo maltese Futura Funds Sicav ha depositato istanza di fallimento nei confronti di Townhouse,it verso la quale vanta un credito di 1,5 milioni.