Faccin a fondo con la guerra dei fondi.
Fondi di private equity in guerra fra loro. Succede alla Faccin di Visano (Brescia), leader nella costruzione e vendita di calandre e macchine curvatrici che qualche giorno fa Simonetta Bruno, giudice del tribunale di Brescia, ha ammesso al concordato con riserva nominando commissario Stefania Olivari. Il magistrato ha accolto così il ricorso presentato per conto della società presieduta da Andrea Ceretti dagli avvocati Antonio Tavella, Giulia Battaglia, Matteo Ceschin e Elena Calzavara dello studio Chiomenti. L’azienda è controllata per l’81% dalla Faccin Holding posseduta dai due fondi Access e Consilium che la rilevarono nel 2016 tramite un lbo garantito da un finanziamento bancario in pool per 60,2 milioni di euro mentre il restante 19% è rimasto alla famiglia Faccin.
Il peso dell’indebitamento ereditato dall’operazione e una congiuntura non favorevole hanno determinato una crescente e progressiva tensione finanziaria e difficoltà nel rimborsare il finanziamento. Nel primo semestre 2020 Faccin ha fatturato 17,2 milioni con un attivo di 54,8 milioni e debiti per 69,3 milioni. Così, sottolinea il ricorso, già nel 2018 fu avviato un negoziato con le banche per chiedere uno stand still mentre con l’aiuto di Kpmg Advisory si delineò un piano di risanamento mediante aumento di capitale ed emissione di strumenti finanziari partecipativi (sfp). A settembre del 219 il creditore Creval ha manifestato alcune perplessità sul piano mentre a marzo scorso con lo scoppio del Covid-19 lo stesso piano è stato ricalibrato riducendo l’importo di sfp ma dilazionando ulteriormente le date del rimborso.
La crisi è scoppiata a maggio scorso quando BancoBpm ha ceduto il suo credito a Davy Global Fund rappresentata in Italia dal fondo Pillarstone che ha chiesto a Faccin un’immediata e ampia revisione del piano che contemplasse, fra l’altro, la nomina di un chief restructuring officer da parte dei sottoscrittori degli sfp e covenant più stringenti. L’azienda, per preservare i livelli occupazionali e la continuità aziendale, s’è quindi vista costretta a chiedere la procedura assistita dagli advisor Luciano Quattrocchi e Bruno Inzitari che stanno predisponendo il piano da sottoporre al tribunale.