Artom, nemmeno 100mila euro.

Animatore di un “Cenacolo” dove non manca mai qualche “vip” di passaggio e vicino ai Cinque Stelle, il “business” di Arturo Artom, torinese, classe 1966, vale meno di 100mila euro. E’ infatti di 94mila euro il totale dei ricavi realizzato nel 2019 dalla sua Artom Strategy di cui è socio e amministratore unico, costituita lo scorso anno a Torino, nel celebre studio notarile Morone (quello dove, per capire, transitavano spesso Giovanni Agnelli e Franzo Grande Stevens) e che con un capitale di 10mila euro vuole spaziare in tutto l’universo conosciuto della consulenza aziendale. I numeri del 2019 della newco di Artom sono gli unici recenti per capire quanto valga il suo talento imprenditoriale considerato che a oggi risulta oggi azionista e amministratore unico anche di altre tre società: Artom Innovazione, Netsystem e Arturoartom & C. Productions. Ma la prima ha depositato l’ultimo bilancio nel 2007, l’altra costituita nel 2011 non ha mai depositato i suoi conti e i numeri più recenti della terza risalgono al 2008. Artom tempo fa si è inventato Rinascimento italiano, pomposo nome di un presunto partito, e poi non contento in un momento di modestia ha partorito il Forum della meritocrazia che a sua volta ha generato la Giornata del merito e la Notte dei talenti.