Barbetti, utile di cemento.
Barbetti, uno dei più importanti produttori medi nazionali di cemento e calcestruzzo, presieduto da Maria Antonella Barbetti, archivia il suo terzo bilancio in utile dopo le perdite dei sette precedenti, conclude positivamente una rinegoziazione del debito con Mediobanca e vende alcuni asset immobiliari. La capogruppo Cementerie Aldo Barbetti (Cab), ha infatti chiuso l’esercizio ordinario 2019 con un utile di 25,5 milioni di euro rispetto al profitto di 2,5 milioni dell’esercizio precedente.
Il balzo significativo dell’utile, portato interamente a nuovo a fronte di perdite pregresse per 10,5 milioni, deriva dal netto miglioramento del fatturato salito anno su anno da 62 a 101,8 milioni grazie ai 30,5 milioni di ricavi straordinari derivanti dalla vendita di certificati Eua (diritti di emissione Co2) e dai proventi da partecipazioni progrediti da 686mila euro a quasi 5 milioni (di cui dividendi per 4,4 milioni provenienti dalle controllate Barbetti Ivc e Stb) pur a fronte di svalutazioni per 4,3 milioni. Il quadro contabile più roseo viene confermato dal bilancio consolidato chiuso con un profitto migliorato anno su anno da 322mila euro a 25,3 milioni a fronte di ricavi saliti da 92,1 a 132,5 milioni.
Cab nel 2019 ha 82,8 milioni di debito residuale verso Mediobanca che nel 2007-2008 finanziò i Barbetti per l’acquisizione della turca Cimko Cimento. Peraltro la relazione sulla gestione sottolinea che Cab ha perfezionato lo scorso anno la rinegoziazione e il riscadenzamento del debito con l’istituto di Piazzetta Cuccia che prevede fra l’altro un rimborso anticipato di 35,5 milioni, la scadenza prorogata a febbraio 2029 e l’applicazione di un tasso d’interesse di mercato progressivo nel tempo. Infine qualche giorno fa la società dei Barbetti ha venduto un fabbricato industriale a Perugia e un terreno di 5mila 200 mq a Ravenna, all’interno dell’ex petrolchimico Enichem.