Mps, sbiancato l’uomo nero.
L’“uomo nero” del Monte dei Paschi di Siena viene “sbiancato” dai giudici di Milano. La corte d’appello del tribunale meneghino ha infatti accolto l’impugnazione presentata da Gianluca Baldassarri, ex capo della finanza di Mps ai tempi dei derivati “Alexandria” e “Santorini” contro la delibera n. 20344/18 con la quale furono irrogate dalla Consob sanzioni pecuniarie e interdittive ad una pluralità di soggetti, per l’illecito di “manipolazione del mercato”, in relazione alle vicende, risalenti al 2009 e al 2008, che coinvolsero anche Deutsche Bank e Nomura International Plc. Consob aveva ritenuto che, attraverso tali operazioni, Mps avesse raggiunto l’obiettivo di occultare perdite pregresse conseguite ad operazioni poste in essere nel 2005 e nel 2002 e conseguito l’interesse a rappresentare una situazione economica, patrimoniale o finanziaria alterata e migliore di quella reale al fine di attirare positivamente l’attenzione degli investitori. L’obiettivo sarebbe stato realizzato mediante la mancata rilevazione iniziale al fair value e la contabilizzazione “a saldi aperti” delle operazioni Alexandria e Santorini, che, nel loro insieme, erano assimilabili alla vendita, da parte di Mps a Nomura e a Deutsche Bank, di cds (credit default swap) inerenti al rischio creditizio della Repubblica Italiana, ma che, per effetto della falsa rappresentazione, non sono state percepite come tali dal mercato. Consob aveva ritenuto che, con tali operazioni, fosse stata posta in essere la violazione dell’art. 187 ter co. 1 del Tuf poiché sarebbero state diffuse, mediante i bilanci 2008, 2009, 2010, 2011, informazioni false suscettibili di fornire indicazioni fuorvianti in merito alle azioni Mps. Baldassari, che all’epoca dei fatti rivestiva la carica di responsabile dell’area finanza di Mps, era quindi stato ritenuto responsabile, in concorso con altri, a titolo di dolo con riferimento all’operazione Alexandria in ragione del ruolo di indirizzo e decisionale svolto e della piena consapevolezza circa la falsità delle informazioni concernenti la contabilizzazione: per tali ragioni al manager erano state applicate una sanzione pecuniaria di 150.000 euro e una sanzione interdittiva accessoria per un periodo di mesi sei. Qualche giorno fa, però, la corte d’appello di Milano ha accolto l’impugnazione di Baldassarri e ha disposto l’annullamento delle sanzioni.
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