Orcel e gli amici di Verona.
“Fondazione Cariverona ha registrato l’impegno apprezzabile degli organi di governo di Unicredit in un passaggio molto importante per il futuro del gruppo, anche a tutela degli azionisti. Auguro buon lavoro ad Andrea Orcel”. Alessandro Mazzucco, presidente della fondazione socia all’1,8% della banca di Piazza Gae Aulenti, è stato l’unico dei grandi azionisti ad aver rilasciato una dichiarazione al termine del cda dello scorso 27 gennaio che ha designato Orcel nuovo capoazienda. Al 31 dicembre 2019 la quota in Unicredit rappresentava il 30,5% degli attivi totali della fondazione ed era in carico a 977 milioni di euro rispetto a un valore di mercato di 522 milioni, quindi non era un grande affare. Ma allora perché questo endorsement per Orcel oltre al fatto che la Fondazione spera che il suo arrivo contribuisca a risollevare il titolo Unicredit? Il legame di Orcel con Verona arriva da lontano, da quando l’ex storico presidente della fondazione Paolo Biasi, imprenditore vicino all’Opus Dei, cercò già nel 2010 di insediare, d’intesa con Fabrizio Palenzona, allora vicepresidente della banca, l’allora top banchiere di BofA Merrill Lynch proprio alla testa di Unicredit per succedere ad Alessandro Profumo.
Sei anni dopo sempre a Verona accadde una cosa importante. Mazzucco nel frattempo diventato presidente nominò Giacomo Marino nuovo direttore generale. Marino, figlio di un importante notaio di Verona dov’era nato nel 1979, dopo la laurea all’Università Bocconi di Milano e un duplice passaggio nella consulenza presso KPMG prima e Ernst & Young. Dal 2006 al 2010 ha lavorato a Londra presso BofA Merrill Lynch, dove ha maturato importanti esperienze nel campo dell’advisory ad istituzioni finanziarie. L’impegno – sempre a Londra – è continuato dal 2010 presso il gruppo Ubs. E chi era il capo di Marino a Merrill Lynch? Proprio Orcel, passato proprio in Ubs nel 2012. Non c’ quindi da meravigliarsi se il top banker abbia trovato, dopo Biasi, un altro autorevole sponsor a Verona.
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