Patto e tesoretto fra i 3 figli De Benedetti e la madre.
Cambia la governance a monte di Cir e i tre figli di Carlo De Benedetti, Edoardo, Marco e Rodolfo si uniscono alla madre attraverso un patto parasociale e mettono da parte un “tesoretto” di 170 milioni di euro. Lo scorso 12 marzo, infatti, l’assemblea dei soci della Fratelli De Benedetti, holding azionista col 44,7% dei diritti di voto di Cir, svoltasi a Milano nello studio notarile Marchetti e presieduta da Rodolfo ha in primo luogo raggruppato i 388,5 milioni di titoli nel rapporto di una nuova azione del valore nominale di un euro ogni 1,9 vecchie azioni del valore nominale di 0,52 euro. Poi è stato varato un nuovo statuto sociale che prevede regole organizzative che senza incidere sugli assetti di controllo della holding sono volte, tra l’altro, a favorire la stabilità dell’azionariato, assicurando al contempo un pari grado di rappresentatività degli attuali soci e dei loro rispettivi discendenti negli organi sociali e assicurare il coinvolgimento degli azionisti (tramite autorizzazione assembleare) nelle decisioni concernenti alcune operazioni rilevanti aventi ad oggetto la riduzione e/o l’incremento della partecipazione tempo per tempo detenuta in Cir. Così Edoardo, Marco e Rodolfo hanno visto stringere il patto sul capitale con la madre Margherita Crosetti, prima moglie di De Benedetti, come titolare di usufrutto sul 33,3% dei 56,93 milioni di azioni la cui nuda proprietà è di Edoardo che ha solo 4mila titoli in piena proprietà; mentre Marco e Rodolfo detengono ciascuna in piena proprietà 56,94 milioni di azioni, pari al 33,33% cadauno. Rodolfo, poi, possiede direttamente o indirettamente titoli Cir pari all’1% circa dei diritti di voto. Il patto parasociale, valido fino al 16 marzo 2024 e rinnovabile, regola alcuni obblighi di consultazione preventiva tra i soci della holding in relazione al voto da esprimere nelle assemblee dei soci chiamate a deliberare sulle materie sopra citate nonché nel caso in cui la consultazione abbia ad oggetto operazioni di trasferimento da parte della holding di una partecipazione rilevante in Cir. L’assemblea ha rinnovato il consiglio d’amministrazione composto da Edoardo e Marco con Rodolfo che resta presidente e successivamente ridotto il capitale da 170,8 milioni a 999mila euro, costituendo una riserva disponibile di 169,8 milioni.