I soldi pubblici salvano il treno privato.
Il treno rosso privato non è deragliato nell’anno della pandemia e qualche settimana fa s’è visto arrivare un’iniezione di quasi 20 milioni di euro. Il bilancio 2020 di Italo presieduto da Luca Cordero di Montezemolo, infatti, s’è chiuso con 31,8 milioni di profitto, in caduta libera dai 151 milioni dell’esercizio precedente dovuta al quasi dimezzamento dei ricavi operativi (per il lockdown i passeggeri sono infatti diminuiti da 20,1 a 6,6 milioni), passati da 715,3 a 413,4 milioni. L’assemblea degli azionisti ha deciso di riportare a nuovo tutto il profitto. Primo socio di Italo, che ha una flotta di 47 treni che serve 35 città, è il fondo Gip col 72,6%, seguito da Allianz (11,5%) mentre gli azionisti privati italiani sono la Mais della bolognese Isabella Seràgnoli, la Nuova Fourb di Alberto Bombassei patron di Brembo, la Mcg Holding dello stesso Montezemolo, la Mdp Tre di Gianni Punzo e la Partind Tre del consigliere Flavio Cattaneo, ciascuno con circa l’1%. Qualche settimana fa Italo ha incassato 19,4 milioni quale parte dei 145 milioni di ristoro per i danni subiti, risarcimento stabilito dal dl 34 del 2020.