Rosso in tangenziale.
Un pezzo importante delle autostrade lombarde ha sofferto molto per la pandemia. Qualche settimana fa l’assemblea di Tangenziale Esterna (TE) presieduta da Roberto Ramaccia ha dovuto rinviare a nuovo la perdita di 15 milioni di euro apertasi nei conti 2020, che porta il passivo riveniente da esercizi precedenti a oltre 157 milioni. Il tracciato autostradale di TE, di cui Paolo Pierantoni è amministratore delegato, ha uno sviluppo di 32 km da Melegnano ad Agrate Brianza. Impattati dal Covid e conseguente lockdown i ricavi netti della gestione autostradale sono crollati anno su anno da 66,1 a 48,3 milioni e l’ebitda da 44,2 a 28,6 milioni. La diminuzione dei ricavi da pedaggio da 69,2 a 50,7 milioni, al netto degli sconti e dell’importo del sovracanone da devolvere all’Anas, è pari a 18,5 milioni (-26,8% sul 2019) ed è ascrivibile per 4 milioni alla cresciuta dei volumi di traffico e per il restante all’aumento delle tariffe. Nel dettaglio lo scorso anno si è registrato un decremento medio complessivo in termini di veicoli-chilometro paganti pari al 30,8%. Il rosso deriva oltre che da un calo dei ricavi, da interessi per 50 milioni sul project finance di 1,2 miliardi erogato da un pool di banche a fine 2013 e che hanno in pegno il 100% di TE. A libro soci oltre Tangenziali Esterne di Milano (Tem), figurano azionisti privati come Astm, Itinera e Satap e Sias della famiglia Gavio, Autostrade per l’Italia e Pavimental (Atlantia), Webuild, Impresa Pizzarotti e una serie di cooperative. La relazione sulla gestione spiega anche che nel 2021 i volumi di traffico sono ripresi ed è legittimo aspettarsi quindi un ebitda ancora positivo.