I Buzzi continuano a comprare Buzzi.

Nonostante il deludente andamento borsistico, la famiglia piemontese Buzzi continua a scommettere sulla controllata quotata Buzzi Unicem. Con il nuovo internal dealing annunciato oggi, infatti, la subholding Presa, controllata a sua volta dalla cassaforte Fimedi, ha rastrellato nell’ultimo trimestre complessivamente 11,1 milioni di azioni ordinarie in 19 operazioni di acquisto, per un esborso totale di quasi 24 milioni di euro. Buzzi Unicem, che sul mercato da un anno in qua ha lasciato il 7,3% del proprio valore e il 18% nell’ultimo semestre, è controllata secondo il sito Consob da Fimedi con il 9,995% a cui sia giunge il 41,499% in mano a Presa, ma gli acquisti succedutesi da settembre scorso alla scorsa settimana valgono un’ulteriore quota di capitale di oltre il 5,7%. Le operazioni sono partite all’inizio di settembre scorso quando il titolo viaggiava a 21 euro e sono continuate nei due mesi successivi allorché l’azione Buzzi Unicem si indeboliva fino ai 19,1 euro del 6 ottobre mentre oggi ha toccato il nuovo minimo dell’anno a 18,70 euro dopo quello di 18,8 euro del 4 gennaio scorso. Proprio a fine dello scorso anno la quotata aveva varato in un’assemblea straordinaria (con il voto contrario di qualche grande investitore internazionale come Fidelity) la conversione obbligatoria delle azioni di risparmio in ordinarie, accompagnata dal “cadeau” della distribuzione di un dividendo straordinario di 0,75 euro (per un ammontare complessivo di 144 milioni) per ogni nuovo titolo ordinario emesso a favore della conversione. Nei primi nove mesi del 2021 le vendite di cemento e clinker del gruppo Buzzi Unicem si sono attestate a 23,4 milioni di tonnellate, in aumento del 7,5% rispetto al precedente esercizio. Le vendite di calcestruzzo preconfezionato hanno chiuso a quota 9,0 milioni di metri cubi, in aumento del 4,5%. L’effetto prezzi in valuta locale ha mostrato un andamento positivo in pressoché tutti i mercati di presenza. Il fatturato consolidato è stato pari a 2.541,7 milioni, in aumento anno su anno del 5,6%. Le variazioni sfavorevoli nei tassi di cambio hanno inciso per 85,2 milioni. A parità di perimetro e cambi costanti, il fatturato sarebbe aumentato del 9,1%.