Non c’è Cura per l’energia.
La corsa dei prezzi dell’energia e l’operato di un dipendente infedele mettono alle strette Cura Gas & Power (Cgp), l’azienda di Faenza che è uno dei più importanti rivenditori di energia della regione. Qualche giorno fa, infatti, il giudice del tribunale di Ravenna Alessandro Farolfi ha nominato Alice Palmieri, Monica Catani e Giananadrea Facchini commissari della società ammessa al concordato preventivo. Cgp, che ha iniziato l’attività nel 201e quando si chiamava Axopower, oggi è controllata dal Cura Consorzio Utilities Ravenna (anch’esso ammesso al concordato), è presieduta da Tullio Bosi, guidata dall’amministratore delegato Andrea Leporesi e ha chiuso il 2020 con ricavi per 604,4 milioni di euro e un patrimonio netto di 3,5 milioni a fronte di debiti per quasi 140 milioni. Il Consorzio si è costituito, su iniziativa dell’Associazione degli Industriali della provincia di Ravenna, il 21 aprile del 2000 per sfruttare le opportunità offerte dalla liberalizzazione dei mercati energetici. Il ricorso al tribunale per ottenere la procedura, presentato dallo studio legale Ridolfi Ghigi Longanesi, spiega che l’azienda che opera con 3 business unit (gas, energia elettrica e traffico telefonico) è entrata in crisi con la pandemia per il calo dei consumi energetici e poi nel 2021 per l’impennata dei prezzi dell’energia. A ciò si è aggiunto l’operato di un trader gas che aveva caricato sul sistema gestionale dei deal (acquisti di gas) inesistenti e inveritieri, facendo apparire una situazione difforme da quella reale. Cgp ha presentato querela nei confronti del trader e lo ha licenziato. Ma il suo operato ha compromesso la business unit gas tanto che la situazione patrimoniale aggiornata allo scorso settembre evidenzia una perdita di quasi 33 milioni, recependo gli effetti della condotta del dipendente, mentre i debiti sono saliti a 162,7 milioni. La società, i cui bilanci sono revisionati da PwC, ha nominato come advisor finanziario il commercialista Fulvio Piacenti e ha avviato alcune iniziative a tutela del patrimonio, in vista della presentazione del piano concordatario.