Arpe mette 30 milioni in Tinaba.
Massiccio aumento di capitale di 30 milioni di euro per Tinaba, l’app lanciata nel 2016 da Sator, il fondo di private equity che fa capo a Matteo Arpe. Nei giorni scorsi, infatti, a Milano davanti al notaio Ezilda Mariconda s’è presentata in videoconferenza Maria Rita Scolaro presidente di Tinaba spa, che fra il 2016 e il 2020 ha cumulato perdite per oltre 32 milioni, per guidare un’assemblea straordinaria che ha varato una ricapitalizzazione “in considerazione – si legge nel verbale – della necessità di reperimento di risorse finanziarie a supporto del piano industriale e dello sviluppo prospettico dell’azienda nel breve-medio periodo”. L’aumento di capitale è di nominali 165mila 744 euro con un sovrapprezzo complessivo di oltre 29,8 milioni mediante emissione di 165mila 744 nuove azioni prive di valore nominale ciascuna con un sovrapprezzo di 180 euro che per ogni titolo “corrisponde a uno sconto sul Terp (Theoretical ex right price) di circa il 30% rispetto al fair value di 380 euro, in linea con le operazioni similari sul mercato regolamentato”. La ricapitalizzazione sarà sottoscritta pro-quota dalla lussemburghese Arepo Ti (emanazione del fondo Sator Private Equity) che ha circa il 70%, seguita dalla stessa Sator e da Banca Profilo (controllata da Sator) ciascuno col 15%. Nel consiglio d’amministrazione di Tinaba siedono fra l’altro Luca e Riccardo Arpe, rispettivamente cugino e figlio di Matteo.