Le due curie si rifanno il trucco.
Il salottino buono all’ombra delle curie di Bergamo e di Trento e di imprenditori a loro vicini fa pulizia di portafoglio ed entra nel settore della cosmesi. Sono queste le ultime mosse di 035 Investimenti, già azionista di Ubi Banca, partecipata fra gli altri dall’Opera Diocesana San Narno per la Preservazione della Fede della diocesi di Bergamo, Istituto Atesino di Sviluppo (braccio finanziario della curia di Trento), la quotata Italmobiliare dei Pesenti, la Radicifin dell’omonima famiglia imprenditoriale orobica, la Polifin del bergamasco Domenico Bosatelli (patron di Gewiss) e la Incofin degli Zanetti anch’essi di Bergamo, di cui è azionista Laura Zanetti presidente proprio di Italmobiliare. Qualche settimana fa, infatti, a Seregno davanti al notaio Marai Ines Iannaccone è stato registrato un atto di cessione partecipazioni col quale Franco Giuliani ha ceduto per 3 milioni di euro alla nuova Phc il 50% di Pharma Cos. Questa è una azienda di cosmesi che nel 2020 ha registrato ricavi per oltre 12 milioni di euro, guidata e fondata dal possessore dell’altro 50% Vincenzo Misitano, già manager della Intercos, che opera nello stesso settore e s’è quotata recentemente. Phc è invece una newco di cui Misitano ha il 25%, e quote analoghe detengono 035 Investimenti, Guido Previtali e il banker Ferdinando Schirripa: l’intero capitale è in pegno a BancoBpm che ha finanziato l’operazione. L’ingresso nella cosmesi ha visto contestualmente 035 Investimenti incassare 4,4 milioni realizzando una plusvalenza di 4 milioni a seguito della cessione all’asset manager americano The Rohatyn Group dell’11% di MyFamily, azienda leader nella produzione di medagliette per animali domestici e collari presente in circa 9.000 punti vendita in più di 70 paesi nel mondo, fondata a Valenza nel 2011 da Alessandro Borgese. Se in MyFamily la quota di 035 Investimenti a seguito della cessione è scesa al 29%, per contro è stata venduta nelle scorse settimane l’intera partecipazione del 46% in NoeCha, che produce stanpanti digitali. A comprare è stato il fondatore e altro socio Marco Baio per soli 100 euro, visto che la società riportava 7,5 milioni di perdite pregresse.