Hope verso un’ipo da 250 milioni.

Importante rafforzamento patrimoniale in vista della quotazione per Hope, la Sicaf presieduta da Stefano Caselli (prorettore della Bocconi) e guidata da Claudio Scardovi, già in AlixPartners, ideatore e promotore dell’operazione. Qualche giorno fa, infatti, a Milano nello studio del notaio Mario Notari s’è svolto un consiglio d’amministrazione che ha deliberato un primo aumento di capitale fino a un massimo di 250 milioni di euro mediante emissione di 25 milioni di azioni di categoria C “condizionata all’avvenuta approvazione della documentazione d’offerta obbligatoria da parte della Consob”, da offrire in sottoscrizione a investitori qualificati e al pubblico indistinto. Successivamente è stato varato un secondo aumento di capitale per massimi 750mila euro mediante emissione di 75mila azioni di categoria B da riservare in sottoscrizione ai membri del consiglio d’amministrazione e ai dipendenti della società. Lo stesso consiglio ha quindi determinato in 10 euro il prezzo di emissione di ogni azione di categoria C. La ricapitalizzazione in vista della borsa è “essenziale per conseguire gli obiettivi principali di Hope” che ai fini del suo buon esito ha concordato con All Funds Bank un accordo di collocamento non esclusivo.

Azionisti della prima ora di Hope sono Unicredit, Bnl, Banca Mediolanum, Banca Generali, BancoBpm, Amundi, Cnp e alcune banche popolari (Ragusa e PopPuglia e Basilicata), oltre ad alcuni esponenti di famiglie industriali, da Isabella Seragnoli (Coesia) a Emilio Ottolenghi (Petrolifera Italo-Rumena), a Matteo e Paolo Zanetti (prodotti caseari), dalla famiglia Manuli alla famiglia Lia di La Spezia, oltre Vito Rocca, Mauro Del Rio (fondatore di Buongiorno) e Andrea Beltratti con la sua Afi. Fra gli azionisti figurano anche Urbano Cairo, la Sfem Italia della famiglia Stevanato, Angelica Dallara della Dallara Automobili, la Pme Capital di Ernesto Magnani di Stern Energy, Armando Borghi ex amministratore delegato di Citylife, Mirko Tironi head of asset management di Varde Partners e Stefano Sostero già managing director di Muzinich & Co..