Karalit (con Costamagna e Tononi) chiude.

Arriva al capolinea Karalit, l’innovativa azienda sarda nata nel 2007 che sviluppa e produce software nel settore della fluidodinamica computazionale (ovvero sistemi che in base a tecniche matematiche misurano l’impatto che l’aria e acqua hanno su determinati manufatti, tra cui le costruzioni e le autovetture) e nella quale hanno investito fra gli altri il private equity Vertis Sgr, Claudio Costamagna e Massimo Tononi. A Milano davanti al notaio Chiara Clerici s’è svolta infatti un’assemblea straordinaria dei soci che ha visto la partecipazione diretta o per delega di azionisti rappresentanti il 92,3% del capitale. La riunione, guidata dal presidente Mauro Odorico (già investment director di Vertis Sgr), ha approvato contemporaneamente i due bilanci 2019 e 2020 che si sono chiusi in perdita. Pertanto i soci hanno deliberato all’unanimità lo scioglimento della società e la nomina di due liquidatori, lo stesso Odorico e Ruggero Gallimbeni. Primo azionista di Karalit è la svizzera Brahma Ag col 26% che fa capo a Niccolò Colussi, Gallimbeni ha il 14,7%, Vertis Sgr il 13,7%, la Cc Holding di Costamagna il 10,6%, il fondatore Mario Mulas l’8% e Tononi il 7,5%. Karalit, la cui denominazione deriva dall’unione tra Karalis (antico nome greco di Cagliari) e “it” che fa pensare all’information technology, era nata come spinoff del centro di ricerche CRS4 di Pula, in Sardegna.