Ternium Inv., i Rocca sorridono.

In netto miglioramento l’utile della lussemburghese Ternium Investments (TI), uno dei bracci finanziari più importanti con cui opera la dinastia siderurgica italiana dei Rocca, a sua volta controllato dalla quotata Ternium. L’esercizio 2021, appena depositato nel Granducato, ha visto infatti un profitto salito anno su anno da 18,6 a 365,8 milioni che riduce parzialmente le perdite pregresse di 522,1 milioni. TI, alla quale oltre dieci anni fa furono trasferiti asset consistenti per circa 9 miliardi dalla controllante Ternium, nell’esercizio ha finanziato fra l’altro la controllata uruguaiana Ternium Solutions per 1,5 milioni, mentre ha dovuto registrare impairment negativi sulla controllata argentina Soluciones Integrales de Gestion (1,5 milioni) e su Ternium Solutions (1 milione). Il miglior utile deriva dagli accresciuti dividendi incassati dalle controllate fra cui soprattutto i 250 milioni da Ternium Internacional Espana (in carico a 6,8 miliardi) anche grazie all’avvenuta incorporazione dell’americana Ternium Usa che ha prima portato in dote una cedola di 41 milioni cui si sono aggiunti 66,8 milioni dalla brasiliana Usiminas (in carico a 290,4 milioni), 24 milioni dall’olandese Exiros (124 milioni) e 2 milioni da Soluciones Integrales de Gestion (3,6 milioni). Nell’estate scorsa TI ha deciso una riduzione del capitale da 4,07 a 3,84 miliardi di mediante cancellazione di 228 milioni di titoli di categoria B: ognuno è stato valutato 2 euro. Dell’ammontare totale di 456,1 milioni dopo la parte di 228 milioni andata a ridurre il capitale, il resto ha ridotto la riserva legale per 22,8 milioni e la riserva sovrapprezzo azioni per i restanti 205,2 milioni.