Merloni, puntata sul mattone.
Puntata nel mattone per Aristide Merloni, classe 1967, figlio del defunto imprenditore marchigiano Vittorio che nel 2014 vendette la Indesit all’americana Whirpool. Con il suo veicolo Aris, infatti, Merloni nei giorni scorsi è diventato azionista al 20% di L32, una società attiva nella costruzione e compravendita di immobili costituita due anni fa a Milano davanti al notaio Faustino Colianni da Paolo Tabini già responsabile sviluppo affari di Poligest e oggi amministratore delegato di Fata Capital (di cui ha il 95%), dalla moglie Valeria Spreafico e dal fratello Roberto Tabini. L’ingresso del nuovo socio è stato accompagnato da quello di Fata Capital che ha rilevato il 60% e da quello di Pope Gestioni di Pierfrancesco Pozzetto, un altro operatore immobiliare, entrata col restante 20%. La Aris, nata nel 2018 dopo la scissione parziale della Fineldo dei Merloni a seguito della cessione di Ariston, ha un patrimonio netto di 88,2 milioni di euro. L’attivo di quasi 90 milioni è costituito da liquidità per 10 milioni, quote di fondi comuni per 55,5 milioni, obbligazioni per 2,7 milioni e polizze per 8 milioni. Tra le partecipazioni figurano quote di alcuni club deal e il 17% della vicentina Aristoncavi di proprietà della famiglia Destro.