Toti vince a metà contro Consob.
Solo mezza vittoria in tribunale per il costruttore romano Pierluigi Toti contro la Consob. Qualche settimana fa, infatti, la corte d’appello del tribunale capitolino ha accolto parzialmente il ricorso presentato da Toti nei riguardi di una delibera della commissione di controllo della borsa del 26 giugno 2019, firmata dal presidente Paolo Savona, che gli aveva erogato una multa di 250mila euro e l’interdizione per dodici mesi dai pubblici uffici nonché aveva disposto la confisca di suoi beni per circa 180mila euro. Tale controvalore, infatti, era quello che la Consob aveva appurato Toti avesse guadagnato acquistando tra il 202 e il 23 febbraio del 2015 350mila azioni Sorin, prima che fosse comunicata al mercato la fusione con Cyberonics Inc. e realizzando così un guadagno illecito frutto di “insider trading” a fronte dei 935mila euro incassato vendendo poi tutti i titoli, nel frattempo saliti di prezzo per l’operazione di fusione, che aveva pagato 755mila euro. Il tribunale ha ricalcolato la multa in 90mila euro, la confisca in 173mila euro e l’interdizione in sei mesi. A dare “la dritta” al costruttore capitolino era stato secondo Consob l’avvocato Andrea Gemma, consigliere Eni, multato dall’authority per 80mila euro.