Acqua Santa Croce, piove sul bagnato.

Piove sul bagnato sulla nota acqua minerale Santa Croce. Dopo che a gennaio scorso il suo proprietario, l’imprenditore molisano Camillo Colella era stato arrestato con l’accusa di bancarotta fraudolenta per ordine del gip di Roma Massimo Marasca, ora il tribunale capitolino interviene direttamente sull’azienda. Qualche giorno fa, infatti, il giudice Caterina Bordo ha nominato Giorgio Lener (che insegna diritto privato all’università di Tor Vergata) commissario della Santa Croce srl ammessa al concordato con riserva. Nel ricorso presentato al giudice per conto dell’azienda dagli avvocati Valerio Di Gravio e Filippo De Luca, si spiega che la Santa Croce con un capitale di 10 milioni di euro controllato dalla Colella Holding, produce acqua da due sorgenti, la “Fiuggino” a Canistro (L’Aquila) e la “Castelina” a Castelpizzuto (Isernia), e produce acqua minerale a marchio “Conad” dopo l’accordo con l’importante operatore di grande distribuzione.

Il ricorso spiega che l’azienda ha puntato sul miglioramento dei siti attraversi diversi investimenti, ma che la crisi si deve alla contrazione dei ricavi per la mancata riassegnazione alla Santa Croce da parte della Regione Abruzzo della terza fonte “Sant’Antonio Sponga”, basata sempre a Canistro. Questo ha limitato la produzione, facendo perdere alla società (che nel 2020 ha fatturati 16 milioni di euro) quote di mercato e per rimediare a ciò è previsto un piano di efficientamento che per poter svolgersi in continuità aziendale ha bisogno della tutela del concordato. Il ricorso ricorda che il 100% della Colella Holding è stato posto sotto sequestro dopo il provvedimento giudiziario a carico di Camillo Colella nell’indagine relativa al fallimento della sua società immobiliare Como srl. Il provvedimento di fallimento è tutt’ora oggetto di giudizio in Cassazione, in quanto impugnato tramite i suoi legali davanti alla Suprema Corte. Colella era stato già arrestato nel 2015 con l’accusa di frode fiscale, ma la misura cautelare e il decreto di sequestro dei beni erano stati poi revocati da parte del Riesame.