Rigato chiede il concordato.

Rigato, nota azienda veneziana nata nel 1955 che all’interno degli stabilimenti di Marghera svolge attività di idrolavaggio ad alta pressione, cerca di evitare il fallimento e salvare 45 posti di lavoro. Qualche giorno fa, infatti, il giudice del tribunale di Venezia Daniela Bruni ha nominato Mattia Callegari commissario della società ammessa al concordato con riserva accogliendo il ricorso presentato dagli avvocati Paolo Gnignati, Michele Mazzolo e Paolo Ruzzin dello studio Gianni Origoni. La Rigato, il cui capitale è diviso al 35% cadauno fra Alberto e Luana Rigato, eredi del fondatore Umberto, e il presidente Flavio Pinel col restante 30%, ha avuto una serie di vicissitudini negli anni scorsi quando era denominata Rigato Umberto di Eredi RU, fallita nel 2016. “Nell’ultimo quinquennio sino al bilancio 2020 – spiega il ricorso – la società chiudeva la propria gestione in sostanziale equilibrio” ma poi sono emerse sopravvenienze passive indeducibili e perdite su crediti che hanno determinato la chiusura del bilancio in perdita per oltre 1,6 milioni di euro erodendo il patrimonio netto per un importo identico e il bilancio dello scorso anno s’è chiuso con un’ulteriore perdita. E proprio nel 2021 per far fronte alla crisi la Rigato ha affittato (con impegno condizionato all’acquisto) il ramo d’azienda alla nuova Rigato Servizi, che fa capo alla Ecorav di Cristiano Alessandri e Luca Minella: il contratto è di due anni con un canone annuo di 720mila euro.