Un principe in banca.

C’è anche il principe romano Francesco Tara Borghese, della omonima famiglia patrizia che diede i natali a Papa Paolo V, attraverso la sua Borghese Partecipazioni Finanziarie srl fra i nuovi azionisti della capitolina Banca del Fucino presieduta da Mauro Masi e guidata dall’amministratore delegato Francesco Maiolini. Qualche settimana fa, infatti, Masi ha guidato una riunione del consiglio d’amministrazione per deliberare sull’aumento di capitale per 11,9 milioni di euro, comprensivo di un sovrapprezzo di 2,3 milioni, sottoscritto per larga parte dall’inglese Sri Global Limited di Giulio Gallazzi che ha versato circa 10 milioni. Ma poi sono entrati altri dieci nuovi azionisti con quote minori: oltre a Borghese figurano Ciro Esposito col suo veicolo Annarosa, Ermemegildo Scarapicchio (Seana), Ecoholding dei fratelli Ciceri, Imprendiroma di Guerino Cilli, l’irlandese Heritage Ventures, Marco Dova con Data Management, Goffredo Casadei con Boezio 2007, la Jolly Auto dei Colaiacovo e la R21 di Gaetano Specchio. I soci più rilevanti della banca sono gli Angelini (farmaceutica), Txt, Enpaia, Fondazione Banca del Monte di Lombardia, Santo Versace, gli abruzzesi Petricca e Giorgio Girondi.