Credit Suisse, meno costi in Italia.
Utile in aumento per Credit Suisse Italy, branch italiana dell’omonimo colosso bancario elvetico. Nei giorni scorsi, infatti, l’assemblea della banca presieduta da Stefano Preda e guidata da Giovanbattista D’Agosta (in carica da giugno dello scorso anno) ha deciso di destinare interamente a riserva il profitto 2021 di oltre 9,9 milioni di euro registrato nel bilancio ordinario, in progresso dai 7,2 milioni dell’esercizio precedente. L’aumentata redditività è dovuta soprattutto al contenimento dei costi operativi diminuiti anno su anno da 73,7 a 67,1 milioni che hanno compensato la limatura delle commissioni nette da 71,8 a 69,7 milioni e del margine d’interesse da 11,9 a 9,1 milioni. Lo scorso anno Credit Suisse Italy, confermandosi terzo operatore straniero nel mercato italiano del private banking per dimensioni di asset under management con una quota di mercato del 2%, ha visto però gli attivi totali pari a 20,5 miliardi in diminuzione dai 21,8 miliardi dell’anno precedente (-12%) per il passaggio di alcuni private banker alla concorrenza. La divisione asset management della banca ha confermato la leadership di mercato nel segmento della previdenza integrativa, attestandosi al quarto posto in qualità di gestore in Italia di fondi pensioni negoziali con una market share del 6,89% e al quinto posto per le sole gestioni di portafoglio per investitori istituzionali italiani con una market share del 5,6%. La banca nel 2021, fra l’altro, ha implementato la nuova piattaforma informatica Iwm 3.0.