Golinelli, da sapa a spa.

A cinque mesi di distanza dalla scomparsa di Marino Golinelli, cambia denominazione e forma giuridica la cassaforte di famiglia del geniale imprenditore farmaceutico, morto lo scorso 19 febbraio nella sua Bologna a 101 anni. Qualche giorno fa, infatti, nel capoluogo dell’Emilia Romagna davanti al notaio Luigi Tinti s’è presentato Stefano Golinelli, figlio di Marino, nella sua qualità di amministratore provvisorio della accomandita Marino Golinelli Sapa per guidare un’assemblea straordinaria. L’assise, alla quale hanno partecipato tutti gli azionisti, ha deliberato il cambio di denominazione in Turytes e la sua trasformazione in società per azioni con un capitale inalterato di 5,89 milioni di euro suddiviso in titoli di categoria A, B e C. Di questi 2,97 milioni di azioni A sono attribuite per 2,03 milioni a Stefano Golinelli e per le restanti al Sistema Trust, gli altri 2,9 milioni di azioni di categoria B sono ripartite fra circa 300mila di Andrea Golinelli (l’altro figlio di Marino), 2 di Stefano Golinelli e 2 di Marina Golinelli (entrambi nipoti del defunto) e le altre 2,6 milioni del Trust Sma2 oltre a un’azione di categoria C per ognuno dei due figli. 

Prima della trasformazione la Sapa aveva approvato il bilancio 2021 ancora in perdita e contrariamente allo scorso anno non ha erogato dividendo. L’esercizio, infatti, s’è chiuso con 1,12 milioni di euro di rosso a fronte della perdita di oltre un milione dell’esercizio precedente. Il disavanzo dello scorso anno (quando i Golinelli nonostante la perdita s’erano distribuiti una cedola di 7 milioni attinta dalle riserve) è stato ripianato interamente attingendo alla consistente riserva straordinaria di 89,5 milioni. La ex accomandita ha un attivo di 131,8 milioni composto da liquidità per 4,9 milioni, crediti per 33,8 milioni, 15,3 milioni di asset finanziari diversi e partecipazioni per 77,2 milioni di cui la quota AlfaSigma (in carico a 64 milioni) cui si aggiungono le controllate al 100% Alfa Wassermann Real Estate (7,6 milioni) e l’americana Alfa Wassermann Inc (5,7 milioni). A fine dello scorso anno la ex Sapa aveva rilevato il 3,16% di Utopia, società d’investimento nelle life sciences partecipata fra gli altri da Fondazione Golinelli e Fondazione di Sardegna.