Il Torino azzoppa la holding di Cairo.
Il pareggio con la Lazio del suo Torino non guasta la fine dell’estate di Urbano Cairo, ma certamente lo hanno fatto i numeri della squadra granata. Lo si scopre leggendo il bilancio 2021 appena depositato di U.T. Communications, la cassaforte dell’imprenditore-editore, a monte delle quotate Cairo Communication e Rcs MediaGroup e proprietaria appunto del Torino Fc che lo scorso anno pur avendo segnato ricavi in crescita a 83,4 milioni dai 78,2 milioni dell’anno prima, ha peraltro registrato una perdita salita da 18,6 a 36 milioni, con margini negativi visto che ebitda ed ebit hanno chiuso, rispettivamente, a meno 13,5 e meno 45 milioni. C’è di più, perché i risultati del Torino hanno impattato negativamente anche i numeri del consolidato della cassaforte di Cairo, che ha archiviato lo scorso anno sì con ricavi in progresso da 1,1 a oltre 1,2 miliardi, ebitda ed ebit avanzati rispettivamente da 117,2 a 165,8 milioni e da 6 a 58,2 milioni. Ma poi l’ultima riga ha segnato una perdita salita anno su anno da 11,5 a 12,8 milioni perché il risultato netto delle attività in continuità, positivo per 3 milioni nella controllata Cairo Editore, per 800mila euro nell’emittente La7 e per 19,6 milioni in Rcs MediaGroup, è poi azzoppato dai -36 milioni afferenti al Torino.
La quota di controllo dei granata nel bilancio è in carico a 40,8 milioni, valore superiore di ben 20,5 milioni rispetto alla quota di spettanza di patrimonio netto della controllata. Ma Cairo non ha svalutato perché “si ritiene – dice la nota integrativa – che tale differenza non sia rappresentativa di una perdita durevole di valore anche in considerazione del fair value dei diritti alle prestazioni sportive di alcuni calciatori che risulta sensibilmente superiore rispetto al valore di carico”. C’è da osservare comunque che il valore di carico del 44,6% di Cairo Communication (che controlla Rcs MediaGroup) pari a 47,5 milioni, evidenzia una potenziale plusvalenza di oltre 50 milioni rispetto all’attuale prezzo di borsa. Il bilancio segnala anche che lo scorso anno Cairo ha venduto tutte le 300mila azioni e i 120mila warrant Guala Closures, incassando 2,4 milioni mentre in portafoglio figurano asset non immobilizzati per 18,7 milioni, costituiti in larga parte da obbligazioni.