Harry’s Bar, utile in tavola.
I conti dell’Harry’s Bar di Venezia, il celebre ristorante di Arrigo Cipriani e fondato dal padre Giuseppe e che da domani sarà uno dei locali più frequentati dai vip dello spettacolo presenti al Festival del Cinema, passano dal rosso al nero. Qualche giorno fa, infatti, a Venezia lo stesso Cipriani nella sua qualità di presidente ha guidato l’assemblea degli azionisti della Cipriani srl che ha approvato il bilancio 2021 chiuso con un miniutile di 236mila euro rispetto alla perdita di quasi 1,5 milioni del precedente esercizio, profitto mandato a riserva. Il ritrovato profitto deriva da un progresso dei ricavi netti passati anno su anno da 2,4 a 3,8 milioni per il parziale venir meno del lockdown e anche da un’azione sul costo del lavoro, invariato a 1,6 milioni per l’adozione dello smart working e della cassa integrazione. Anno su anno, poi, le sanzioni da pagare all’Agenzia delle Entrate sono diminuite da 347mila a 15mila euro e gli oneri finanziari sono scesi da 246mila a 40mila euro. Cipriani srl è controllata dalla lussemburghese Cipriani Ita Holding, il cui beneficial owner è Giuseppe Cipriani (figlio di Arrigo), ma il cui 100% è in pegno all’americana Ares Capital a fronte di un finanziamento di 80 milioni di dollari erogato a tutto il gruppo Cipriani, e in via di sostituzione con un finanziamento più elevato a opera dell’hedge fund americano King Street Capital.