Toti Bros in rosso vendono i Mercati.

E’ ancora crisi per il gruppo romano di costruzioni Toti in mano ai due fratelli Claudio e Pierluigi che hanno i loro interessi e quello degli altri familiari racchiusi nella Silvano Toti Holding (Sth), la cui quota di maggioranza dell’80% è detenuta dalla famiglia tramite Finnat Fiduciaria, emanazione della capitolina Banca Finnat guidata da Arturo Nattino. Le difficoltà del gruppo che opera nel general contracting, asset management e sviluppo immobiliare sono state confermate poche settimane fa quando l’assemblea degli azionisti di Sth ha approvato i conti ordinari del 2021 chiusi con una perdita di 19,8 milioni di euro, tuttavia dimezzata rispetto a quella di 40,4 milioni del precedente esercizio. La riunione ha visto anche la nomina del nuovo presidente Pierluigi Mancuso che ha preso il posto di Paolo Pollice mentre Cristina Mazzoleni è rimasta amministratore delegato. Anche i numeri del bilancio consolidato registrano una diminuzione delle perdite, scese anno su anno da 24,2 a 13,4 milioni anche se ebitda ed ebit sono rimasti quasi invariati in negativo rispettivamente a -9 e -14 milioni. Sth, i cui ricavi sono saliti da 28,7 a quasi 50 milioni, opera nei lavori di costruzione con la controllata Lamaro Appalti (30,1 milioni di ricavi), è proprietaria di due alberghi a Roma (Le Meridien Visconti Palace e Palazzo Scanderbeg), del centro commerciale a Cinecittà con 100 negozi su un’area di 50mila mq. e di un complesso immobiliare nell’area degli ex Mercati Generali della Capitale che potrebbe essere rilevata a breve da un importante operatore immobiliare assieme a Prelios.