Vetreria Murano al capolinea.

Arriva al capolinea Vetreria Murano Arte (Vma), società di vetri fondata sull’omonima isola nel 1976 da Carlo Pasotti che ne è amministratore unico e socio di controllo con il 60%. Qualche giorno fa, infatti, Sara Pitinari giudice delegato del tribunale di Venezia accogliendo il ricorso dell’azienda ne ha dichiarato la messa in liquidazione nominando Sandro Nordio come curatore e convocando i creditori il prossimo 19 aprile per l’esame dello stato passivo. Vma aveva chiuso il bilancio 2021 con una perdita di 625mila euro su ricavi per 228mila euro che aveva portato il patrimonio netto in negativo per quasi 800mila euro. Nel bilancio si sottolineava che la crisi era stata causata dalla pandemia e drastico flusso di turisti, dal mancato accordo con la proprietà dell’immobile che aveva portato allo sfratto dei locali di vendita e al contenzioso con l’Agenzia delle Entrate che aveva bloccato a lungo i depositi bancari. Tutto ciò rendeva “necessaria – si legge nella nota integrativa del bilancio – la messa in liquidazione”. E così è avvenuto dopo che a fine luglio del 2021 davanti al notaio Paolo Chiaruttini era stato risolto il contratto d’affitto del ramo d’azienda tra Vma e la Sas Dipi di Sara Rossi. Nel 2019 Pasotti aveva patteggiato 4 mesi nell’ambito dell’inchiesta “Vetro Nero” che aveva colpito alcune aziende vetrarie di Murano che vendevano vetro ai turisti tramite un pos intestato a un cambia valute, pagando così pochissime tasse e ricevendo poi indietro i contanti salvo una “commissione” del 5%.