Finisce l’utopia di Artupia.

Finisce il sogno del “mercato democratico” dell’arte ideato nel 2016 da Artupia, start-up creata da alcuni giovani informatici e nella quale fin da subito aveva investito la Viris di Enzo Ricci, fra l’altro socio col 16% della quotata Brioschi Sviluppo Immobiliare dei Cabassi. E’ stata infatti messa da poco in liquidazione Artupia srl di cui Viris detiene il 51%, con Alberto Lina e Marco Mura al 22,5% cadauno e Arturo De Giorgi titolare del restante 4%. La liquidazione è stata decisa unanimemente dagli azionisti riuniti davanti al notaio Federico Cornaggia dopo che la società tra il 2020 e l’anno successivo ha registrato perdite per oltre un milione di euro con solo 90mila euro di ricavi. L’idea di Artupia consisteva in un portale di acquisto e scambio di opere d’arte contemporanea le cui quotazioni erano calcolate attraverso un algoritmo che trasformava l’apprezzamento degli utenti in valore monetario. Gli oltre 5mila utenti, i più di 1000 artisti e le quasi 2mila opere d’arte entrate nel catalogo non sono bastate a garantire la sopravvivenza.