Venezia, il Fisco affonda il ristorante kosher.
L’Agenzia delle Entrate colpisce e affonda il più noto ristorante “kosher” di Venezia, il “Gam Gam” basato a Cannaregio. Qualche giorno fa, infatti, la sezione fallimentare del tribunale del capoluogo veneto presieduta da Silvia Bianchi e con Sara Pitinari quale giudice relatore ha dichiarato l’apertura della liquidazione giudiziale della Ristorazione & Catering srl, proprietaria del locale, nominando quale curatore Lisa Selmin e convocando i creditori il prossimo 10 maggio per l’esame dello stato passivo. Nella sentenza si spiega che la ricorrente Agenzia delle Entrate è creditrice verso la società di 692mila 601 euro ma che l’azienda “versa effettivamente in stato di insolvenza non essendo più in grado di adempiere regolarmente le obbligazioni assunte, come desumibile dal rilevante debito tributario, nonché dagli ingenti debiti previdenziali”. Lo stesso tribunale aveva peraltro già bocciato la domanda di concordato presentata dalla società, di cui John Monni è amministratore unico anche se la proprietà è riconducibile al Trust Ghola, sempre basato a Cannaregio.
La società nel 2021 era stata venduta da Beth Linder Dawn, moglie del rabbino ortodosso Sion Yehiel Banin Rahamin, a Monni che aveva poi affittato alla sua K Food il ristorante e la vendita “di pasticceria secca tipica della tradizione ebraica”. Nel 2021 il giudice monocratico veneziano Claudia Ardita aveva condannato a 2 anni e 9 mesi il rabbino per omessa dichiarazione perché la sua società Only One (operante nella bigiotteria) dal 2017 al 2021 non aveva dichiarato nulla al fisco pur avendo incassato quasi 4 milioni dal 2010 al 2012, evadendo imposte per quasi un milione. Secondo la tesi d’allora della procura con i soldi evasi il rabbino avrebbe acquistato vari beni, tra cui appunto il Gam Gam che fu messo sotto sequestro. All’epoca il rabbino capo della Comunità ebraica di Venezia, Rav Scialom Bahbout, disse: “La tradizione ebraica nella sua espressione ortodossa ha tra i suoi capisaldi il principio che la legge dello stato è legge: pertanto, la partecipazione alla vita della collettività nazionale impone a qualsiasi ebreo che voglia seguire i dettami della legge ebraica, specie se si fregia del titolo di rabbino, l’obbligo di pagare le tasse”.