Credem dà più credito a D’Amato.
Antonio D’Amato, ex presidente di Confindustria, non soffre più la pandemia col suo gruppo leader a livello internazionale nella produzione di imballaggi alimentari, ma continua a ottenere credito dalle banche. Solo qualche giorno fa, infatti, è stato approvato il bilancio 2021 della sua Seda International Packaging Group (Sipg) chiuso con un utile netto di 30,3 milioni di euro, in progresso dai 20,1 milioni di profitto del precedente esercizio. D’Amato, che presiede e controlla l’azienda assieme al fratello Gianfranco, ha mandato l’intero utile a riserva e in tal modo il patrimonio netto è rimasto a 216 milioni perché gli azionisti si sono distribuiti un dividendo di 30 milioni. Su ricavi in lieve calo anno su anno da 17,5 a 16,1 milioni rappresentati dalla fatturazione degli affitti intercompany e al riaddebito delle management fees e royalties delle società del gruppo, i proventi da partecipazioni sono invece saliti da 21,1 a 25,2 milioni rappresentati dai dividendi provenienti dalle controllate Seda Germany (6 milioni), Seda Pacprint (8,9 milioni) e Ipi (5 milioni). Sipg non redige un consolidato, ma il giro d’affari complessivo è nell’ordine dei 700 milioni. La holding dei D’Amato ha terreni e fabbricati in carico a 27 milioni e partecipazioni per oltre 111 milioni, tra le quali Seda Italy (55,7 milioni), Seda Re (11,1 milioni), Imballplast (10,8 milioni) e Ipi (8,2 milioni). Mentre la liquidità anno su anno è salita da 47 a 62,3 milioni, i debiti sono diminuiti da 58,5 a 50,7 milioni anche se Credem a fine dello scorso novembre ha concesso un finanziamento quinquennale di 10 milioni al tasso fisso dello 0,45%.