Di Montigny lascia Flowe, cresce nelle start up.

Oscar Di Montigny, marito di Annalisa Sara Doris (figlia del defunto Ennio e azionista di riferimento col fratello Massimo e la madre Lina di Banca Mediolanum) ha lasciato da poco per scadenza la carica di presidente di Flowe, la banca digitale controllata dal gruppo Mediolanum, e da lui fortemente voluta. Flowe, di cui Ivan Mazzoleni è rimasto amministratore delegato, ha chiuso il 2022 con una perdita di 29 milioni di euro dopo quella di 23 milioni dell’anno prima e il passivo di oltre 33 milioni del 2020, anno del suo primo esercizio intero. Ha cioè perso 85 milioni in tre anni.

Nel frattempo Di Montigny è entrato col 3,35% in Spartan Capital, club deal milanese fondato nel 2019 di accelerazione per startup caratterizzate da un forte connotato tecnologico e attenzione alla sostenibilità. L’ingresso di De Montigny a libro soci è avvenuto nell’ambito di un aumento di capitale deliberato da un’assemblea degli azionisti guidata poche settimane fa dal presidente Paul Renda. Questi, classe 1981, da poco nominato presidente dei Giovani Imprenditori di Assolombarda è socio di riferimento e ceo di Miller Group attiva nel settore della consulenza strategica e dell’innovation management e inoltre controlla la Jpr Development che ha circa il 15% di Spartan Capital e ne è il primo azionista, seguito col 6,8% da Erik Somaschini, titolare dell’agenzia plurimandataria Brianza Assicurazioni, ma anche business angel e innovation manager. Nel capitale con una quota analoga a quella appena acquisita da Di Montigny figura fra gli altri, fin dall’inizio, Antonio Buzzi, dell’omonima dinastia proprietaria della quotata Buzzi Unicem. Di Montigny ha investito in altre start up e oggi controlla la K-Relationship oltre a detenere la I-Deagate.