Telecom: Recchi e “Hammamet Express”.

Forse è un caso che la prima nomina del presidente di Telecom Italia, Giuseppe Recchi, del dopo Marco Patuano e all’insediamento come a.d. di Flavio Cattaneo, avvenga nel segno di Bettino Craxi. E forse è un caso che pronubo Tarak Ben Ammar dell’imminente matrimonio tra la Vivendi di Vincent Bolloré e la Mediaset del già craxianissimo Silvio Berlusconi, il finanziere franco tunisino coltivi il sogno di unire il futuro polo anche al gruppo telefonico di cui è consigliere d’amministrazione. Luca Josi, classe 1966, nativo di Albenga, definito “produttore televisivo e operatore culturale”, è stato scelto da Recchi per il ruolo di chairman officer, cioè il manager che coordinerà tutte le deleghe che ‎ fanno capo al presidente del gruppo di tlc. Per capire quali saranno i compiti operativi di Josi, persona che Recchi conosce da molto tempo (tanto da averlo fatto entrare nella Fondazione Telecom), bisogna attendere l’ordine di servizio.

Josi conobbe Bettino Craxi nel giugno 1991, al congresso di Bari, quello della “canottiera”. Giuliano Amato fece da tramite. Josi è stato l’ombra del Craxi in declino. Ha seguito e spalleggiato il leader socialista nella disgrazia politica nell’esilio (latitanza) tunisino. Gli epiteti e gli aggettivi che Josi si è guadagnato grazie a questo ruolo rendono l’idea: il ragazzo del bunker di Bettino, l’apostolo, Hammamet Express, l’aspirante martire del craxismo. Claudio Martelli lo definì “l’ultimo repubblichino della Repubblica di Salò di Craxi”». C’era anche lui, all’uscita dall’hotel Raphael, il giorno delle monetine. Stava accanto a Bettino, quando una pioggia di spiccioli e sputi raggiunse il leader del Psi. Un lancio colpì anche lui, alla fronte. Erano i giorni caldi di Tangentopoli. Fuggivano i capi del Garofano, i cortigiani dei tempi belli, i nani e le ballerine. Poi Josi s’è inventato produttore con Einstein Multimedia, la società che ha prodotto “Passaparola” e altri programmi tv di successo e che nel 2010 ha realizzato il documentario “Benedetto Craxi”.

Inevitabile l’attrazione tra Josi e Matteo Renzi, definito da lui il nuovo Craxi, testimoniato in un suo articolo su “Il Fatto Quotidiano”

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/bettino-luca-josi-ex-delfino-craxi-rivede-leader-psi-82183.htm

 

Il punto è che la carriera imprenditoriale di Josi non è granché. Basta consultare il registro delle imprese per scoprire che la sua Einsten Multimedia Group (Em) ha depositato l’ultino bilancio nel 2011. Perché è stata dichiarata fallita nel febbraio 2014 dal giudice delegato Paolo De Fabro del tribunale di Roma. Il fallimento di Em ha trascinato con sé altri fallimenti delle società che fanno riferimento al nuovo chairman officer di Telecom Italia e al suo socio Andrea Olcese: la controllata Med Studios, dichiarata fallita nel 2014 dal tribunale di Messina, la controllata Btl srl dichiarata fallita nel marzo dello stesso anno dallo stesso tribunale col giudice delegato Antonino Orifici e la terza controllata, Einstein Fiction, fallita a febbraio del 2013 davanti al tribunale di Roma (giudice Fabio Miccio). Oggi Josi ha cariche e quote in due società: Einstein Learning (ultimo bilancio 2010) la cui attività risulta “sospesa” e la Dbox che costituita nel 2011 non ha ancora depositato un bilancio.