La Mansi si difende.

Ricavi in calo ma utili in tenuta per Nuova Solmine (Ns), l’azienda di Scarlino (Grosseto), che fa capo alla famiglia Mansi e di cui è amministratore delegato Antonella Mansi, vicepresidente di Confindustria. Qualche settimana fa, infatti, è stato approvato il bilancio 2016 che evidenzia un fatturato di 75,4 milioni di euro rispetto ai 91,8 milioni del precedente esercizio mentre l’ultima riga si è chiusa con un profitto di 2 milioni circa, di poco inferiore all’utile di 2,4 milioni del 2015. A sua volta Ns è controllata dalla Sol.Mar., presieduta da Luigi Mansi padre di Antonella, e guidata dai due amministratori delegati Ottorino Lolini e Giuliano Balestri, che ha da poco distribuito ai soci un dividendo di 798 mila euro a valere sul profitto 2016 di circa 1,3 milioni.

Ns con oltre 100 addetti, opera nel settore chimico producendo acido solforico e nell’impianto di Serravalle Scrivia è attiva anche nel recupero di rifiuti industriali contenenti zolfo ad alto potere calorifico. Durante lo scorso anno i suoi impianti hanno spedito 549 mila tonnellate di acido solforico e hanno trattato più di 40 mila tonnellate di rifiuti. Se i ricavi sono arretrati rispetto al 2015, è invece aumentata la marginalità con un ebitda in crescita anno su anno da 2 a 5,1 milioni e un ebit migliorato da 2,8 a 3,7 milioni mentre a fronte di un patrimonio netto quasi invariato a 46 milioni la posizione finanziaria netta a debito è peggiorata da 25,8 a 29,3 milioni. Oltre a Nuova Solmine la holding dei Mansi controlla Sol.Bat. (produzione di elettrolito per batterie), Sol.Tr.Eco Bonifiche (bonifica di siti industriali), Sol.Tr.Eco (immobiliare) e nel 2016 ha acquisito il pieno controllo di Hadri Tanks (deposito di prodotti chimici). Sol.Mar. ha un patrimonio netto di 37,7 milioni e 94,4 milioni di debiti di cui 57,6 milioni verso banche.