Papergroup finisce in concordato.

Concordato con riserva per Papergroup di Capannori, una delle aziende storiche del distretto lucchese della carta, con 150 dipendenti. Giacomo Lucente, giudice delegato del tribunale del capoluogo toscano, ha infatti ammesso alla procedura l’impresa nominando commissario Franco Della Santa, accogliendo il ricorso presentato dall’avvocato Gaetano Anastasio. In esso si ricorda che l’azienda fondata nel 1985, di proprietà della famiglia Vamberti, ha visto crescere negli anni il fatturato dai 49 milioni di euro del 2011 ai 64 milioni dell’esercizio chiuso allo scorso febbraio.

Con un capitale di 10,4 milioni e presieduta da Valerio Vamberti, Papergroup deve la genesi della sua crisi all’accordo quadro di rimodulazione del debito raggiunto nel 2008 con le banche creditrici esposte per 21,5 milioni. L’accordo, garantito da ipoteche e pegno sul 52,7% dell’azienda, fu rivisto nel 2011 ma nel 2015 i covenants furono sforati del 15% tanto che, sottolinea il ricorso, fu predisposta “un’integrazione dei precedenti piani di risanamento” per acquistare un nuovo impianto per la produzione di bobine madri del costo di 9 milioni e aggiungere così una capacità produttiva di 18mila tonnellate annue di semilavorato. Realizzato l’investimento, rimodulato l’indebitamento e ottenuto nuovo credito per 1,3 milioni, Papergroup nel 2016 è stata però oggetto di ispezione della Guardia di Finanza conclusa con diversi rilievi, e ha dovuto di conseguenza svalutare il magazzino per 8,4 milioni. Ciò ha provocato uno sforamento di uno dei covenants, “con la conseguenza immediata del congelamento, da parte delle banche, delle linee di credito”.

In attesa di presentare il piano concordatario, Papergroup poche settimane fa ha affittato il ramo d’azienda per la produzione di bobine madri di carta tissue alla newco Tissue Tech che con attività prevalente nella fabbricazione di carta e cartone, è controllata al 50% da due società fiduciarie.