Pontecorvo non frizza in banca.

L’investimento nella campana Banca Regionale di Sviluppo fa soffrire i conti di Carlo Pontecorvo, l’imprenditore napoletano patron di Ferrarelle che ha abbandonato il business navale. Il bilancio consolidato 2018 della sua Lgr Holding, infatti, si è chiuso con una perdita di 4,8 milioni di euro rispetto ai 7 milioni di utile dell’esercizio precedente. L’azzerata redditività si deve per 3,7 milioni alla svalutazione della quota del 24,2% nell’istituto di credito di cui Pontecorvo è stato presidente fino al 2016: il valore di carico è così sceso anno su anno da 6,8 a 3,1 milioni. La banca presieduta da Giuseppina Mengano e guidata da Giuseppe Lombardo nel 2018 ha perso 11,5 milioni dopo averne guadagnati solo 25mila nell’esercizio precedente e a fine dello scorso anno ha approvato un nuovo piano strategico e lanciato un aumento di capitale di 20 milioni. Quasi tutti i ricavi della holding di Pontecorvo (192,3 milioni) derivano da Ferrarelle che due anni fa è entrata nel business del cioccolato comprando la toscana Amedei che nel 2018 ha generato vendite per 3,3 milioni. Nel portafoglio della holding ci sono anche il 2,38% del veicolo di private equity Hat Sicaf e il 5,1% circa dell’editrice La Nave di Teseo.