Intesa e l’imbarazzante Gatti.

Intesa Sanpaolo ha annunciato oggi le dimissioni immediate del consigliere Corrado Gatti, indicato quale consigliere indipendente, per ragioni personali. Gatti si era autosospeso con decorrenza dal 13 dicembre 2019 dall’incarico di consigliere di amministrazione e componente del comitato per il controllo sulla gestione della banca guidata da Carlo Messina.
Non c’è solo l’inchiesta su Astaldi – come spieghiamo sotto – che aveva spinto Gatti poco prima dello scorso Natale ad autosospendersi dal consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, a imbarazzare il noto commercialista romano, classe 1974, ordinario alla Sapienza e fra l’altro presidente del collegio sindacale di Atlantia. Per scoprire il nuovo caso che ha coinvolto Gatti bisogna leggere la sentenza del 16 dicembre scorso del tribunale di Viterbo che riguarda la Aquilanti spa, leader in Italia nel settore termosanitario, ammessa al concordato preventivo dallo stesso tribunale nel febbraio del 2019. Il problema è che l’attestatore del piano concordatario, cioè chi certifica la bontà del percorso di risanamento aziendale agli occhi dei giudici, era proprio Gatti che due mesi dopo la concessione del concordato entrava nel comitato di controllo sulla gestione di Intesa Sanpaolo che è creditrice della stessa Aquilanti per 6 milioni di euro. Il tribunale di Viterbo ha rilevato anche altre carenze del piano “certificato” da Gatti che “prescindono dall’eventuale carenza del requisito dell’indipendenza dell’attestatore nominato”. I giudici hanno però dato tempo all’azienda di integrare la documentazione, cosa che è stata fatta e così il 9 gennaio scorso il giudice Antonio Geraci ha nominato Giovanni Cabras commissario della Aquilanti, ammessa al concordato “misto”, figura atipica di concordato preventivo, di creazione giurisprudenziale, che si pone come “tertium genus” tra il concordato liquidatorio ed il concordato con continuità aziendale.

Gatti si era autospeso da Intesa Sanpaolo dopo le dimissioni del commissario di Astaldi Francesco Rocchi e la revoca di Stefano Ambrosini, tutti indagati con lui per corruzione in atti giudiziari. Gatti è, infatti, l’attestatore del piano concordatario di Astaldi e Intesa Sanpaolo è uno dei creditori maggiormente esposti verso Astaldi. Ed è proprio il suo doppio ruolo ad aver sollevato parecchi dubbi tra gli obbligazionisti che denunciano di essere – di fatto – i soli a pagare per il salvataggio della società di costruzioni. Proprio come avvenuto in Aquilanti.