Il coronavirus uccide la prima Spac.

Il coronavirus fa la prima vittima fra le spac italiane. Ieri sera, infatti, il consiglio d’amministrazione di Gabelli Value for Italy (Gvi), spac quotata sull’Aim dall’aprile del 2018, ha deciso di sciogliere la società. Perché la drastica svolta? “Il cda – dice una nota – ha preso atto che nonostante l’intensa attività di ricerca e selezione del target per la business combination, non sono state raggiunte intese in linea con gli obiettivi. Più recentemente – anche per ragioni in gran parte riconducibili all’andamento non favorevole del mercato, nonché a causa dell’attuale situazione in emergenza Covid-19 – tutte le trattative finalizzate alla possibile realizzazione dell’operazione rilevante non si sono sviluppate nel senso auspicato dal management”. E poiché il 20 aprile, a due anni dalla quotazione, non s’è realizzata l’operazione, la società è incorsa per statuto in una delle cause di scioglimento per decorso del termine di durata.

Gvi è stata promossa dal money manager Marc Gabelli insieme a un gruppo di professionisti italiani. Più nel dettaglio, a promuovere la Spac era stata Gabelli Investment Partners International, controllata da Associated Capital Group, quotata al Nyse (dopo lo spin-off da Gamco Investors, pure quotata al Nyse) e a sua volta controllata da Gabelli Group company, e dai veicoli controllati Gabelli & Partners Italia LLC e Gabelli & Partners Italia srl. Il team dei promotori è guidato appunto da Marc Gabelli, presidente e ceo di Gabelli Group e figlio di Mario Gabelli, fondatore nel 1976 della Gabelli & Co, subito dopo ribattezzata Gamco Investors, diventata poi una delle società d’investimento più note negli Usa, quotata al Nyse e con 43,1 miliardi di dollari di asset in gestione a fine 2017. Mario Gabelli è tuttora presidente e ceo e detiene il 50% del capitale di Gamco.