L’insider di cemento e papà Renzi.

Una storia di insider trading riemerge da due recenti sentenze della Corte d’appello di Milano che colpiscono il tributarista Roberto Franzè, già consigliere di Cassa Depositi e Prestiti Immobiliare Sgr e l’amico avvocato cosentino Carmine Rotondaro, già top manager del gruppo Kering di François Pinault, entrambi legati in passato a diverse operazioni immobiliari che riguardavano Tiziano Renzi, padre dell’ex premier Matteo. I due avevano fatto contestuale ricorso al tribunale contro la delibera Consob del 2018 secondo la quale avevano commesso il reato di insider trading a proposito dell’operazione annunciata il 28 luglio 2015, quando la Italmobiliare dei Pesenti aveva comunicato la vendita a HeidelbergCement del 45% di Italcementi. Franzè, in possesso dell’informazione privilegiata prima che fosse comunicata al mercato, l’aveva “soffiata” a Rotondaro il quale con sua panamense Tressel Overseas aveva comprato 500.000 azioni Italcementi realizzando poi un profitto di 4,8 milioni di euro. Consob aveva condannato Franzè a una multa di 250mila euro mentre Rotondaro era stato sanzionato con mezzo milione e la confisca di beni fino a 4,8 milioni. Il tribunale ha respinto in toto il ricorso di Franzè e a Rotondaro ha concesso solo la riduzione della confisca a 1,8 milioni. Oggi Rotondaro assiste lo stilista tedesco Philipp Plein e ha investito nel famosa caffè Rivoire di Piazza della Signoria a Firenze.