Niente effetto Serra per Pezzi.
Avere come secondo azionista il finanziere vicino a Matteo Renzi non aiuta granché gli affari di Andrea Pezzi, almeno a giudicare dall’ultima riga del bilancio. La Myntelligence del noto conduttore televisivo e imprenditore ha infatti chiuso il 2019 con una perdita di 290 mila euro dopo l’utile di 652mila euro del precedente esercizio. Il libro soci vede Pezzi controllare Myintelligence attraverso la sua Tef e detenerne un altro 8% circa a titolo personale mentre il secondo azionista col 14,8% è il genovese Davide Serra che gestisce il gruppo finanziario Algebris e sostenitore dell’ex premier. La so cietà sviluppa programmi di advertising digitale e annovera clienti importanti fra i quali Tim e più recentemente la Illimity Bank guidata da Corrado Passera. Myintelligence che nel 2019 ha segnato debiti per 9,8 milioni quasi raddoppiati rispetto all’anno prima, ha chiuso in rosso nonostante i ricavi siano saliti da 5,6 a 10,2 milioni anche perché i costi sono lievitati da 5,7 a 10,4 milioni. Pezzi ha da poco riorganizzato il suo gruppo perché la nuova Myntelligence è la precedente Gagoo che ha assorbito The Outplay Italy e l’inglese Myintelligence Limited.