Il gruppo di Bolfo batte la pandemia.

Risultati in progresso per l’acciaio, l’energia e lo shipping del grande gruppo di Bruno Bolfo, nonostante il calo dei ricavi per l’impatto della pandemia. E’ stato infatti appena depositato in Lussemburgo il bilancio consolidato chiuso a settembre scorso di Duferco Participations Holding (Dph), principale controllata che l’imprenditore detiene attraverso la cassaforte Btb Holding Investments anch’essa basata nel Granducato. Dph ha archiviato l’esercizio con un utile di 112 milioni di dollari in crescita del 19% dai 94 milioni del bilancio precedente, pur a fronte di vendite diminuite anno su anno del 21% da 14,9 a 11,7 miliardi. Note positive anche sul fronte dell’indebitamento netto calato da 485 a 299 milioni mentre la liquidità è cresciuta da 275 milioni a 315 milioni. Sul totale di attivo di 2,8 miliardi, i profitti sono derivati per 125 milioni (90 milioni nell’esercizio precedente) dal business dell’energia attraverso l’inglese Grafton e la brasiliana Matrix Energy Trading e per 3,4 milioni dallo shipping del 50% di Nova Marine Holding (jointventure col gruppo Romeo). In perdita per larga parte, invece, il comparto dell’acciaio iniziando dal rosso di 12,1 milioni dell’italiana Duferdofin Nucor (da poco ridenominata Duferco Travi e Profilati dopo l’uscita dal capitale dell’americana Nucor), passando per la perdita di 4,4 milioni della francese Morel Group fino a quella di 5,1 milioni della danese Duferco Danish Steel. In controtendenza nel settore siderurgico del gruppo di Bolfo, invece, Duferco International Trading Holding (nel cui capitale è presente la cinese Hebsteel col 5,3%) il cui utile e però è calato anno su anno da 25,9 a 15,6 milioni mentre il gruppo ha venduto gli asset minerari sudafricani di ferro e vanadio rispettivamente a Bemp Investments e Bushveld Minerals.