Naviga la Nave di Elisabetta.

Il Covid ha messo il vento in poppa a La Nave di Teseo, la casa editrice presieduta da Mario Andreose e guidata da Elisabetta Sgarbi. Qualche settimana fa, infatti a Milano, s’è riunita l’assemblea dei soci che ha approvato il bilancio 2020 chiuso con un utile di 463mila euro rispetto ai 63mila del 2019 a fronte di ricavi saliti anno su anno da 8 milioni a quasi 10 milioni. Le vendite nel dettaglio sono state pari a 12,2 milioni (9,5 milioni l’anno prima) spinte da alcuni titoli (“Il colibrì”, “L’enigma della camera 652”, “Il teatro dei sogni”) al lordo dei 3,3 milioni di controvalore di resi e sconti. La società, che controlla anche le editrici Baldini+ Castoldi e Oblomov, ha destinato l’intero utile a riserva.  All’assemblea, durante la quale la Sgarbi ha presentato i buoni risultati del primo quadrimestre di quest’anno, erano presente soci portatori del 74% del capitale. Primi azionisti della casa editrice col 10,3% ciascuno sono la Mais di Isabella Seragnoli e la Piga, veicolo controllato pariteticamente dalla famiglia Garavoglia (proprietaria della Davide Campari) e da Andrea Pignataro, numero uno del gruppo Ion. E proprio Pignataro, fra gli altri, è intervenuto in assemblea per sottolineare che “quanto è stato promesso dalla Sgarbi e dal suo team è stato mantenuto”.