Segre rivaluta il mattone.
Aumenta l’utile di Massimo Segre che opera con la sua cassaforte Mi.mo.se ove confluisce anche il suo studio professionale di commercialista. Il finanziere torinese tradizionalmente vicino a Carlo De Benedetti, infatti, qualche settimana fa ha destinato a nuovo l’utile di oltre 3,1 milioni di euro segnato nel 2020 dopo che l’esercizio precedente s’era chiuso con un profitto di 2,4 milioni. L’attivo della holding di Segre, pari a 213,7 milioni, è costituto da immobili che anno su anno sono stati rivalutati da 8,6 a 13,1 milioni grazie al Decreto Agosto per circa 8 milioni, asset immobilizzati per 23,4 milioni, da crediti per 134,8 milioni e da attività finanziarie non immobilizzate pari a 38 milioni, costituite da un portafoglio di azioni quotate. Fra le controllate di Mi.mo.se. c’è la Studio Segre srl, passata anno su anno da un utile di 122mila a una perdita di 348mila euro, e Ipi Domani a sua volta controllante il gruppo Ipi che ha un patrimonio di immobili valutato circa 314 milioni. Fra le partecipazioni figurano il 59% di Fp Holding (detenuta tramite la controllata Segreto Fiduciaria) che controlla la Savio Thesan che da poco ha chiesto il concordato preventivo e il 17,5% di Mit Sim. Mi.mo.se. vanta 113,8 milioni di crediti verso le controllate di cui 103,8 milioni verso Ipi Domani) complessivamente in carico per 13,5 milioni; mentre lo scorso anno è stato rilevato il 26,3% nell’impresa di costruzioni immobiliari Sogi, controllata dalla famiglia torinese Castagno, “con l’obiettivo – spiega la nota integrativa – della diversificazione”.