Stellantis, disastro auto Italia.
Ennesimo salasso e ennesimo rosso per il vecchio cuore italiano di Fiat, oggi Stellantis. Qualche settimana fa, infatti, in teleconferenza presso la sede torinese di Corso Agnelli al civico 200 s’è riunita l’assemblea degli azionisti di Fca Italy, oggi interamente controllata da Stellantis e di cui Pietro Gorlier è presidente e Maxime Picat amministratore delegato. L’assemblea ha approvato il bilancio 2021 chiuso con un disavanzo di oltre 1,53 miliardi di euro che è stato interamente ripianato attingendo parzialmente alla “riserva per versamenti effettuati dai soci” che s’è così ridotta a 4,2 miliardi. La perdita del 2021 è inferiore a quella di 2,4 miliardi del precedente esercizio ma non interrompe la catena del rosso che da anni segna i numeri della società che con 34mila 651 addetti raggruppa le attività industriali in Italia, Europa, Turchia, Polonia, Sudamerica e India: si tratta di impianti e divisioni commerciali, di fatto le attività della vecchia Fiat Auto pre-acquisizione dell’americana Chrysler. Fca Italy nel 2019 è infatti andata in rosso per 384 milioni, ma l’anno prima era finito molto peggio con un buco di 1,2 miliardi seguito al rosso di 672 milioni del 2017, a quello di 1,1 miliardi dell’anno prima e agli 1,6 miliardi persi nel 2015. Insomma, negli ultimi nove anni la società ha bruciato circa 9 miliardi. Fca Italy, che lo scorso anno ha sì segnato ricavi netti per 21,7 miliardi realizzando un ebitda di 151 milioni, vede poi il conto economico zavorrato dai costi paria 23 miliardi che hanno affondato l’ebit in negativo per oltre 1,1 miliardi fino ad arrivare all’ultima riga rossa del bilancio con la perdita. Fca Italy nell’esercizio ha venduto quattro società estere (Fca Sweden, Fca Ireland, Fca Norway e Fca Switzerland) e pochi giorni fa ha deciso di incorporare la storica controllata “Sevel”, acronimo di Società Europea Veicoli Leggeri, l’azienda nata nel 1978 come jointventure tra l’allora Fiat e il gruppo automotive francese Psa, che nello stabilimento italiano di Atessa si occupa della produzione di veicoli leggeri, di cui il più famoso quello a marchio “Ducato”.