Gli Aleotti in salute.
Numeri migliori nel secondo anno dell’esplosione della pandemia per il gruppo farmaceutico degli Aleotti che nel 2021 ha festeggiato i 135 anni di attività. Il bilancio consolidato della loro holding Pharmafin, presieduta da Massimiliana Landini, vedova di Alberto Aleotti, nel cui consiglio d’amministrazione siedono i figli Alberto e Lucia, che controlla il gruppo farmaceutico Menarini con oltre 17 mila 700 addetti con 18 stabilimenti che nel 2021 hanno prodotto 540 milioni di confezioni di farmaci e oltre un miliardo di blister, s’è infatti chiuso con ricavi saliti a oltre 3,9 miliardi di euro rispetto ai 3,7 miliardi dell’esercizio precedente, un ebitda migliorato da 531 a 546 milioni e un utile progredito da 126 a 140 milioni.
Il fatturato è stato trainato dagli oltre 2,8 miliardi di vendite della farmaceutica internazionale (+5,4 sul 2020), in Italia il fatturato è invece calato anno su anno da 791,3 a 783,5 milioni. A livello globale il 91,9% dei ricavi è derivato dai prodotti farmaceutici e l’8% da prodotti diagnostici. E nei farmaceutici le maggiori aree per vendite sono state i prodotti cardiovascolari (38,8% dei ricavi), l’area metabolica (15,6%), l’area respiratoria (16,7%), gli antireumatici/analgesici (12,3%) e l’area gastroenterologia (5,2%). La situazione patrimoniale della holding degli Aleotti resta solidissima con una posizione finanziaria netta a credito salita anno su anno da 1,12 a 1,15 miliardi. La liquidità è stata investita per 379 milioni in gestioni patrimoniali obbligazionarie con duration contenuta e basso rischio, in treasury e fondi monetari a breve per 5 milioni e per 38 milioni in una gestione composta perlopiù da obbligazioni governative e corporate a basso rischio con una presenza di equity massima del 15%. mentre i debiti a breve verso banche sono solo di 171 milioni.