Marchio D&G, addio a 390 milioni.
La rivalutazione dei marchi (e degli avviamenti) resa possibile grazie al Decreto Crescita del governo di Giuseppe Conte sta diventando un boomerang dopo che a marzo di quest’anno un decreto dell’allora governo di Mario Draghi ha portato il periodo di ammortamento dei beni rivalutati a 50 anni dai 18 anni del provvedimento Conte. Così qualcuno fa marcio indietro. Come i due noti stilisti Stefano Dolce e Domenico Gabbana che nel bilancio appena depositato della loro cassaforte D&G chiuso proprio alla fine dello scorso marzo spiegano che “essendo significativamente cambiate le condizioni di riferimento della rivalutazione”, hanno deciso di procedere “con la revoca civilistica e fiscale” della stessa che era pari a ben 390 milioni di euro e riguardava appunto il marchio “Dolce & Gabbana”. Tutto ciò ha avuto un impatto non da poco sul patrimonio netto della società che è così sceso a livello consolidato dagli oltre 1,2 miliardi del bilancio precedente a 992 milioni. Ma i due stilisti non hanno di che preoccuparsi perché invece i ricavi anno su anno, anche grazie al venir meno della pandemia ed alla conseguente riapertura dei negozi, sono saliti da un miliardo a 1,4 miliardi e l’utile è quasi raddoppiato da 26,4 a 50,3 milioni. Ad agosto scorso, poi, il gruppo ha ottenuto da 5 banche un finanziamento di complessivi 400 milioni.