Chi boccia Agnelli e chi si astiene.
Andrea Agnelli, ex presidente della Juventus, è stato sonoramente bocciato anche dagli investitori istituzionali. Lo si scopre leggendo il verbale dell’assemblea dei soci della squadra bianconera del 27 dicembre scorso che aveva una serie di punti all’ordine del giorno fra cui l’approvazione del bilancio chiuso a giugno 2022. Questo punto è passato a larga maggioranza con 86,2% dei diritti di voto presenti grazie al 77,8% del primo socio, la Exor di John Elkann e al 5,8% in mano al secondo azionista, l’americana Lindsell Train. Ma comunque c’è stato un oltre 0,2% contrario fra cui moltissimi fondi esteri come il gigante statunitense Blackrock e la banca svizzera Ubs. Le percentuali si sono capovolte quando s’è tratto di votare prima l’approvazione di compensi erogati nella stagione precedente e il piano di compensi legati a performance. Qui Exor ha votato contro “al solo fine di permettere – ha spiegato in assemblea il delegato Andrea Olivieri – al nuovo consiglio d’amministrazione – di compiere ogni valutazione in merito”. E così i due punti sono stati entrambi bocciati con il 78,1% dei diritti di voto, perché a Exor e Lindsell Train si sono aggiunti anche molti fondi esteri. E Luciano Moggi con le sue 20 azioni? L’ex dirigente bianconero proprietario di 20 titoli s’è astenuto sul bilancio così come sulle remunerazioni. Unico voto contrario quello sulla nomina in consiglio di Suzanne Heuwood (cooptata a fine 2021), fedelissima di Elkann.